Sulla propria Pagina Facebook, Enrico Rizzi, un animalista che si batte per la tutela e salvaguardia degli animali, denuncia il grave caso di un cane impiccato a Castelbuono di cui qualche giorno fa avevamo dato segnalazione.
Riportiamo qui di seguito le parole di Rizzi:
Castelbuono (Palermo): questo cane era un randagio e sembrerebbe che dietro un compenso di € 800,00 dato dal Comune, sarebbe stato adottato da un cittadino che lo teneva in giardino legato sempre a catena corta. Questo è il drammatico risultato. La notizia mi è stata data da un abitante che mi ha chiesto di mantenere l’anonimato e riferendomi che nulla era stato fatto dagli organi preposti.
Nello svolgimento delle mie funzioni, ho quindi chiesto alla Polizia Municipale di acquisire copia della relazione di servizio degli Agenti intervenuti per capire cosa fosse stato fatto. Come immaginavo, nulla.
Gli Agenti hanno chiuso questa vicenda come un “decesso accidentale”. Peccato però che detenere un cane a catena corta e causarne addirittura la morte è un reato perseguibile d’ufficio, motivo per cui il proprietario andava denunciato. Ho appena dato mandato al mio ufficio legale di denunciare alla Procura della Repubblica, gli agenti intervenuti per “omissioni d’atti d’ufficio” ed “omessa segnalazione di reato all’Autorità Giudiziaria”.
Chi indossa una divisa non può non conoscere le elementari regole del codice di procedura penale. Tutto ciò è semplicemente vergognoso. Non esitate a segnalarmi questi casi gravissimi. Con il mio progetto che presenterò a Gennaio a Roma (e dove siete tutti invitati), darò più forza alla legalità, alle mie azioni a tutela degli animali, con una ferma e dura lotta alle Istituzioni inadempienti.
Randagismo
Accade così che quel povero animale indifeso viene messo alla porta e fatto uscire di casa, magari lasciato davanti un